virtual worlds magazine (avatars in the syberspace) ha dedicato un lungo articolo al brand Babele Fashion intitolato: La Provocazione Virtuale.
La firma è quella di un noto e bravo giornalista attivo su second life: Aquila della Notte Kondor.
L’articolo è lusinghiero ed apre ad una analisi della cultura del metaverso; il concetto è quello della sostanziale diversità tra modello culturale valido nella real life e modello valido nel mondo virtuale, tra l’altro espandibile ad ogni tipo di comportamento attuato attraverso gli strumenti digitali.
Questa diversità culturale impone anche modelli commerciali differenti tra virtualità e realtà, magari simili nella costruzione di una strategia di marketing, ma sostanzialmente differenti nel tipo di prodotto proposto.
Così le calze da donna con la scritta fuck me su second life si vendono moltissimo, mentre in real life non compaiono neppure sugli scaffali di negozi di lingerie.
Io credo, è Pinco Janus che parla, che entrambi i modelli possiedano aspetti da non sottovalutare e che rappresentano, nel loro complesso, la natura umana.
Sono convinta che le provocazioni potrebbero avere successo anche nel mondo reale, del resto sono uno dei paradigmi del successo di campagne pubblicitarie estreme come quelle di Oliviero Toscani.
Quindi la domanda è: le calze con la scritta fuck me nel mondo reale potrebbero avere successo?
La risposta del pubblico dipende da tanti fattori tra i quali vi sono sovrastrutture culturali che ci allontanano dalla nostra natura. Ci sono inibizioni che nascono da una cultura, radicata e stratificata, e che ci impediscono di vivere liberamente la propria sessualità.
Tutto ciò scomoda e coinvolge in un dibattito a distanza, gli studiosi della psiche umana che, tra l’altro, hanno aperto da anni un capitolo di studio sui mondi virtuali e su second life in particolare.
Il problema principale è quello della dipendenza che questi provocano. Da cosa questa nasca è difficile da dirsi, certo è che in essi si vive in modo differente, ma egualmente naturale, rispetto alla realtà.
Non vogliamo qui proporre soluzioni o tesi che avvicinino alla soluzione, in realtà la cosa ci è del tutto indifferente, quel che è invece interessante per un fashion brand come il nostro, sono le strategie di marketing possibili e le tipologie di prodotto da offrire alla nostra clientela.
Su questo Vogliamo concentrarci per trovare strade che consentano ad una avventura imprenditoriale esclusivamente basata nel metamondo, di continuare ad avere successo.
La psicologia umana ed avatariana diventano così uno dei fattori di ranking, forse il più importante, ma comunque non l’unico, che concorre alla costruzione di una strategia di marketing esclusivamente basata sul web.
Sotto questo punto di vista, la promozione di un brand virtuale è una palestra di grande valore che consente di individuare strategie esportabili con successo nella realtà.